Aci Italia compra la Targa Florio per 4,3 milioni: “A Cursa” cambia proprietà?
La gara più antica del mondo si appresta a cambiare proprietario. Ma l’accordo fa discutere
Alla fine Aci Italia sembra abbia raggiunto il suo obiettivo e con 4,3 milioni di euro potrebbe portarsi a casa la Targa Florio. La gara più antica del mondo dunque si appresta a cambiare proprietario, dopo le tante voci che si sono susseguite negli ultimi anni e, che molti avevano tentato di smentire.
La notizia della volontà di acquisto è stata ufficializzata sul sito dell’Aci, con la pubblicazione nella sezione “amministrazione trasparente” della deliberazione del Comitato esecutivo del 23 aprile 2020.
La vicenda ha inizio con una delibera del 20 settembre 2017, con la quale veniva dato mandato al presidente dell’Aci di verificare la sussistenza delle condizioni per l’eventuale acquisizione del marchio Targa Florio, al momento di proprietà di Aci Palermo. Dopo quel mandato furono affidate due perizie, la prima da Aci alla società Trevor (rimasta segreta), la seconda affidata alla Price Waterhouse Coopers, da Aci Palermo, che ha stimato il marchio in circa 6,2 milioni di euro.
L’ACCORDO CHE FA DISCUTERE
“Preso atto che nella richiamata riunione del 1° aprile 2020 – si legge nella deliberazione – il Comitato Esecutivo, ritenuta la stima del marchio effettuata dalla Società Price Waterhouse Coopers maggiormente aderente all’effettivo valore dello stesso e considerati i significativi investimenti effettuati dall’Aci negli ultimi anni per l’organizzazione ed il rilancio della competizione sportiva, ha conferito mandato al Presidente per verificare l’esistenza dei presupposti per pervenire ad un accordo con il Sodalizio per l’acquisizione del marchio medesimo ad un prezzo orientativo pari ai due terzi del valore indicato nella citata perizia di stima”.
Questo accordo però potrebbe far discutere. Aci Palermo, ha al momento un debito con Aci di circa 6,2 milioni: il valore stimato del marchio Targa Florio. Ma Aci vorrebbe pagarlo soltanto 4,3 milioni, “da destinare – si legge nella deliberazione – al parziale ripianamento dell’indebitamento del Sodalizio nei confronti dell’Ente”.
Il debito di Aci Palermo infatti non viene estinto dalla vendita del marchio Targa Florio, ma l’Ente siciliano dovrà pagare la differenza di 1,9 milioni nei prossimi 25 anni, con rate da 76.000 euro l’anno.
Il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani, con il mandato ricevuto, dovrà procedere adesso nella formalizzazione nei confronti dell’Automobile Club di Palermo, avvalendosi del supporto legale dell’avvocatura dell’Ente, di formulare la proposta di acquisto del marchio Targa Florio.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DELL’AUTOMOBIL CLUB PALERMO
“Non ho ancora la proposta in mano – ha dichiarato Angelo Pizzuto, presidente di Aci Palermo -. Appena arriverà, convocherò il Consiglio che prenderà la sua decisione. Leggo di alcune polemiche, del tutto strumentali. Parlare è sempre facile, ma va ricordato che Aci Palermo ha sul suo bilancio un fardello pari a 15 miliardi delle vecchie lire che io ho travato già al mio insediamento. Ho fatto il possibile per ridurlo, abbassandolo di circa 300 mila euro e, nel frattempo, rilanciando tantissimo la Targa Florio che in questi anni è tornata ad essere un grande appuntamento, per questo la cosa più importante è mantenere le gare qui dove la Targa è nata, e su questo c’è il pieno accordo con Aci Italia che, nel caso i cui la trattativa dovesse andare a buon fine, si troverebbe certo in condizioni di valorizzare il marchio con investimenti adeguati”.
“Basti pensare – ha aggiunto Pizzuto – che solo per le iniziative legali contro gli usi abusivi occorrono milioni di euro, per non parlare degli investimenti sul merchandising. Faremo le nostre valutazioni in piena serenità e trasparenza consapevoli che l’interlocuzione non è con un estraneo, un privato qualsiasi, ma con Aci Italia, in pratica nostra madre”.