Legato, picchiato e rapinato: brutta disavventura per Andrea Aghini

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A raccontarlo sulle pagine de Il Tirreno è lo stesso ex pilota

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Andrea Aghini al via del Tuscan Rewind nel 2010 - Foto Aci Sport

Aggredito con calci e pugni nella sua villa in campagna tra Pisa e Livorno: brutta disavventura per l’ex campione di rally Andrea Aghini. A raccontarlo sulle pagine de Il Tirreno è lo stesso ex pilota, che negli anni novanta a bordo della Lancia Delta vinse anche un Rally di Sanremo.

La rapina è avvenuta nella serata di venerdì 26 gennaio, nella villa al confine tra i comuni di Collesalvetti e Fauglia di proprietà di Aghini, adesso ricoverato a Cisanello con fratture alle costole, alla mandibola e al setto nasale. Aghini è stato accerchiato nel giardino da quattro malviventi, che dopo un breve tentativo di difendersi da parte del pilota, lo hanno imbavagliato, bloccato e riempito di calci e pugni. Lo hanno portato in casa e hanno svuotato la cassaforte fuggendo dopo all’arrivo di alcuni vicini che sentendo le urla di Andrea Aghini sono corsi a vedere cosa stesse succedendo. “da quelli della vicina scuola guida, che sentendo le urla sono andati a vedere che cosa stesse succedendo. “Uno l’ho rincorso, ma non l’ho preso”, ha detto Aghini. Lì per lì non ho avuto paura, d’istinto ho reagito – racconta Aghini a Il Tirreno –. Ripensarci a mente fredda, certo, è un’altra cosa”.

“Verso le 21,15 sono sceso per andare dalla mia mamma – racconta l’ex pilota che vive accanto alla madre, in una zona tra campi ed edifici. “Hanno usato un cencio come per farmi soffocare e mi hanno atterrato prendendomi a calci e pugni – racconta l’ex campione di rally –. Io urlavo e mi divincolavo. Poi, a un certo punto, mi hanno preso di peso e mi hanno portato in casa”. Dopo le botte all’ex campione, i ladri hanno chiesto soldi e gioielli.

“Hanno aperto la cassaforte e hanno strappato tutti i cavi collegati all’impianto di videosorveglianza che ho in casa – racconta ancora Aghini. Mentre i ladri erano in casa intenti ad aprire la cassaforte, a un certo punto suona il campanello, sotto casa c’è gente che grida. “Lì vicino c’è una scuola guida – racconta Aghini –. Avevano sentito le mie grida ed erano venuti ad aiutarmi”. L’autoscuola era aperta per un corso che si stava tenendo in quel momento e, molti dei partecipanti si sono precipitati fuori sentendo le urla. A quel punto i rapinatori sono quindi fuggiti via: “Uno l’ho rincorso, ma non sono riuscito a prenderlo”, dice ancora Aghini.

A quel punto i corsisti hanno chiamato i soccorsi: “Non so chi fossero quelle persone né se mi stessero aspettando. Indossavano tutti un passamontagna e non hanno pronunciato parola. Quindi non so neanche che accento avessero, sono solo riuscito a vedere che si sono allontanati a bordo di una Audi A6 nera”. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Fauglia, che indagano per cercare di risalire all’identità dei rapinatori, anche con l’aiuto delle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella casa e quelle vicine.

“Sul momento non ho neanche avuto paura – racconta ancora Aghini alla giornalista del Tirreno – pensavo più che altro a difendermi e a difendere la casa. Ho agito d’istinto, ne ho steso uno e dopo l’ho anche rincorso. Poi mi sono saltati addosso e non ho visto più niente. Per fortuna che hanno suonato al campanello. Sicuramente hanno portato via un paio di orologi e qualche altra cosa di valore, ma devo ancora capire bene che cosa manca”.

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