Rally 4 Regioni 1981: l’impresa di “Cavallo Pazzo” e il “curioso” regalo del Drake a Pregliasco

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Per l’edizione 1981 del Rally 4 Regioni, gli organizzatori fanno le cose in grande: inseriscono il cosiddetto “Circuito di Cecima”

Rally 4 Regioni

Mauro Pregliasco, Ferrari 308

Il Rally 4 Regioni è una delle gare più difficili e importanti negli anni 70/80. Per l’edizione 1981 gli organizzatori fanno le cose in grande: inseriscono il cosiddetto “Circuito di Cecima”, una prova speciale particolarissima. Si tratta di un vero circuito collinare, impegnativo, con tanti tratti in salita e in discesa di 15 chilometri da ripetersi tre volte, per un totale di 45 chilometri di prova speciale. Ovviamente è anche l’ultima PS della gara, quella che può decidere le sorti del Rally.

Il parco partenti è numeroso e di prestigio: Cerrato, Beguin e Vudafieri con le Fiat 131 Abarth, Tabaton con la Stratos, Tony, Biasion, Lucky e Verini con le Opel Ascona 400 e Cinotto con l’Audi 4. Un elenco iscritti da paura, senza contare i vari Ormezzano, Airikkala etc. Poi ci sono le Ferrari di Michelotto affidate a “Cavallo Pazzo” Andruet e a Mauro Pregliasco. Anche Liviero è iscritto al rally con una Ferrari. La 308 ormai è un’auto da assoluto come dimostrato da Anduet in varie occasioni. Per Pregliasco si tratta invece del debutto sulla Ferrari: il suo 1981 è un anno travagliato: è sotto contratto con l’Alfa Romeo che però si è ritirata ufficialmente dai rally, disciplina che non ha mai convinto l’Ingegner Chiti che si è buttato invece anima e corpo sulla Formula 1. Pregliasco quindi si arrangia come può: ha corso la Targa Florio e il rally dell’isola d’Elba con una splendida Stratos in livrea Rothmans, poi più nulla. Prima del Rally 4 regioni però trova un accordo con Michelotto che gli affida una delle sue vetture gratuitamente a patto però che si stipuli un contratto di assicurazione contro i danni da ben 80 milioni di lire (la Ferrari 308 pronto gara preparata da Michelotto ne costava ben 100).

Andruet, conoscendo il piede di Pregliasco, non è molto entusiasta dell’idea: nega al pilota italiano i test con le gomme Michelin da gara, facendo valere il suo contratto in esclusiva con il gommista francese. La gara parte con Tabaton e la Stratos a dettare legge. L’alfiere Lancia viene superato però dal sorprendente Pregliasco che vince anche alcune prove speciali. Jean-Claude Andruet si becca invece due minuti di penalità, poichè fermato dai carabinieri in trasferimento per guida pericolosa: un episodio curioso perchè il francese stava solo scaldando le gomme, ma i tutori dell’ordine all’alt gli puntarono addirittura addosso le pistole!

Jean-Claude Andruet, Ferrari 308

La gara prosegue. A causa di piccoli problemi tecnici i ferraristi perdono terreno e passano a condurre le Opel di Lucky e Tony con le Ferrari a inseguire. Tabaton con la Stratos si ritira.

Durante la seconda tappa arriva anche una grandinata, ma Andruet è scatenato e vince prove speciali a ripetizione. Lucky si ritira e Tony è vittima di una foratura. Al comando passa Pregliasco in rimonta, seguito da cavallo Pazzo a soli 52 secondi.

Manca solo la PS del circuito della Cecima: Pregliasco forte del vantaggio è convinto di spuntarla. Commette però un errore grave di strategia. Durante la lunga attesa non mangia nulla e preferisce rilassarsi. Andruet, invece, decide anche lui di saltare il pranzo e preferisce prendere una vettura di serie e per recarsi sulla PS e preparare bene le note con la fedele Biche.

Parte la prova speciale, stracolma di pubblico che ha pure pagato per assistere all’evento. Andruet è scatenato: già dopo il primo dei tre giri ha recuperato 20 secondi! Pregliasco, invece, paga un dritto in una curva che gli costa diversi secondi e il conseguente calo di concentrazione! Andruet al secondo giro recupera altri 20 secondi a Pregliasco. Addirittura raggiunge in prova Biasion che si fa da parte per lasciargli strada!! Al termine del terzo giro Andruet passa al comando e vince, addirittura, con 5 secondi di vantaggio su Pregliasco!! In 45 chilometri ha recuperato ben 57 secondi al pilota Italiano. Un impresa davvero incredibile, degna di Cavallo Pazzo.

L’italiano, dal canto suo, ha ben poco da rimproverarsi: non era mai salito sulla Ferrari prima della gara a differenza del francese che invece ci correva già da due anni. In compenso però lasciò comunque il segno: la sua grande gara, persa sul filo di lana, destò infatti la curiosità di Enzo Ferrari, apparentemente distaccato dall’impegno nei rally delle sue vetture, ma sempre molto vigile su qualsiasi cosa lo potesse riguardare. Pregliasco come premio fu quindi convocato a Maranello per incontrare il Drake che gli regalò un libro con dedica e una cravatta.

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