Rally Press on Regardles: quella volta che Sandro rischiò l’arresto

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Le partenze degli altri equipaggi erano state bloccate dai due agenti

Munari

Sandro Munari

Sandro Munari e la Stratos sono i mattatori del mondiale rally 1974. Dopo avere conquistato un importante terzo posto al Safari con la vecchia Fulvia, la Lancia, dopo un avvio di stagione in sordina, a partire dal Sanremo può finalmente schierare la Stratos, fresca di omologazione Gruppo IV. Il debutto è da sogno: il binomio italiano conquista subito la vittoria e concede il bis anche nel rally successivo, il Rideau rally in Canada. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono LINK)

La tappa seguente del mondiale si disputa invece nei dintorni di Detroit in USA dal 30 ottobre al 3 novembre 1974. Il Rally Press on Regardles presenta un fondo prevalentemente sterrato. La Lancia si presenta al via con Munari sulla Stratos, mentre  Lampinen e Pregliasco saranno alla guida delle Betà Coupè.

La Fiat, che alla vigilia del rally ha perso il comando della classifica costruttori a vantaggio dei rivali della Lancia, si schiera invece in forze. Sono ben 5 le 124 al via: oltre ai soliti Alen, Verini, Barbasio e Paganelli, una 124 è condotta dal pilota canadese Perusse.

Presenti anche la Renault con le 17 Gordini affidate Therier, Nicholas e Darniche e l’Alpine che schiera Fourton, Chasseuil e Neyret.

Purtroppo per la Fiat il rally si rivela un mezzo disatro con il solo Alen che vede alla fine il traguardo. Il finlandese coglie comunque un prezioso secondo posto che permette al costruttore torinese di tornare in testa al mondiale costruttori. E ci sarebbe pure da recriminare considerato che Alen conquista ben 21 speciali contro le sole 4 di Theirer che lo precede sul traguardo. Tutte le altre 124 non vedono, invece, il traguardo.

Anche ai cugini della Lancia le cose vanno male: Lampinen finisce solo al quarto posto, mentre Pregliasco e Munari sono costretti al ritiro: alla Stratos cede una sospensione.

Tuttavia, il ritiro non è la cosa peggiore che capita a Munari nel corso del rally. Dopo avere conquistato la vittoria nella seconda speciale (l’unica su asfalto), Sandro accusa dei problemi ai freni e perde circa 18 minuti in assistenza. Il ritardo accumulato lo costringe a percorrere a manetta il tratto in trasferimento fino alla prova seguente. Sulle strade non c’è anima viva e piove forte, ma dell’inflessibile polizia statunitense, per sua fortuna, nemmeno l’ombra. Munari, correndo a tutta velocità, arriva quindi al via della speciale con un solo minuto di ritardo. Dopo aver concluso la prova si accorge che stranamente nessun altro pilota arriva al traguardo dopo di lui. Un Munari stupito risale quindi in macchina, ma dopo pochi metri viene fermato da una volante della polizia che gli intima di seguirlo fino alla centrale. Dopo alcune rimostranze il pilota viene fortunatamente lasciato libero di proseguire. Giunto al via della PS seguente viene fermato da un trafelato Audetto che gli spiega che la polizia di tutte le contee lo sta cercando per arrestarlo e che il rally è stato addirittura sospeso a causa sua!

Ebbene cosa era successo? Semplicemente che durante il famoso trasferimento a tutta velocità sotto la pioggia una pattuglia della polizia, evidentemente nascosta come nei classici filma americani, si era lanciata al suo inseguimento. Ovviamente la Stratos lanciata a oltre 170 km/h aveva avuto la meglio sulla pattuglia, sicchè i due agenti lo raggiunsero solo al via della PS o meglio nel momento in cui a Munari veniva dato il via.  Oltre la beffa anche il danno perchè l’ignaro Sandro partendo a gas spalancato gli aveva pure sparato addosso quintali di ghiaia. A quel punto gli agenti ormai imbufaliti avevano chiesto la sospensione del rally e lo sceriffo aveva diramato a tutte le stazioni delle contee un ordine di cattura per l’equipaggio. Ecco spiegato il motivo per cui nessun altro pilota arrivò al traguardo dopo la Stratos di Munari nella PS precedente. Le partenze degli altri equipaggi erano state bloccate dai due agenti!

Per sua fortuna, dopo una notte di mediazione tra polizia e organizzatori, tutto si risolse per il meglio e l’indomani il rally potè proseguire normalmente, anche se da lì a poco per Munari arrivò il ritiro, ma di certo quella fu la sua preoccupazione minore.

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