Il presidente Sticchi Damiani e il rilancio della Cursa: “La Targa resta a Palermo”

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Il presidente racconta il lungo percorso che ha portato al passaggio da Aci Palermo all’Automobile Club d’Italia

targa florio damiani

Il presidente dell'Aci Angelo Sticchi Damiani durante la Targa Florio Classica 2019

La Targa Florio passa di proprietà all’Automobile Club d’Italia che punta a rilanciarlo a livello internazionale. Il presidente Angelo Sticchi Damiani racconta il lungo percorso che ha portato al passaggio dall’Automobile Club di Palermo all’Automobile Club d’Italia.

“Le interlocuzioni sono iniziate nel 2013 – racconta il presidente dell’Aci d’Italia -, nel 2017 il primo passaggio vero con la proposta di cessione del marchio, anche se tra le ipotesi di acquisto con prelazione c’era anche l’acquisizione del brand da parte della Regione siciliana. Un diritto di prelazione che la Regione non ha mai esercitato. La delibera del 5 giugno del 2021 del consiglio direttivo ha gettato le basi di quello che era il passaggio fondamentale, che abbiamo fatto dal notaio lo scorso aprile e di quello che erano le nostre condizioni per poter lavorare al meglio”.

Di condizioni di rilancio parla, per l’appunto, il presidente con tre importanti novità che riguardano organizzazione, logistica e valorizzazione del marchio. “La Targa resterà a Palermo. Non c’è nessun motivo, come ho letto da qualche parte, di un eventuale trasferimento a Roma – precisa Sticchi Damiani -. La Targa resta in questo territorio perché è legata alle Madonie, a Palermo e alla Sicilia”. Il marchio è stabilmente nelle mani dell’Aci con un progetto di rilancio a livello internazionale. “L’Automobile Club d’Italia avrà la gestione ma ribadisco che l’organizzazione resta e resterà saldamente nelle mani dell’Automobile Club di Palermo”.

Infine, il rilancio del marchio della Targa passa anche da un’operazione di branding. “Vogliamo valorizzarla perché pensiamo che abbia delle potenzialità – racconta Sticchi Damiani -. Se il tribute va portato in giro per il mondo va fatto con rispetto e ci vuole anche un accordo con la Regione. Un’intesa che porti un vantaggio: non solo alla Targa ma soprattutto al territorio. Noi dobbiamo portare un progetto che veda la Regione con il diritto e il dovere di utilizzare e rilanciare le nostre proposte. La Targa deve essere spendibile lì dove c’è un grandissimo legame tra la Sicilia e i siciliani nel mondo. La Targa oggi è una bandiera della Sicilia che appassiona tifosi sportivi da tutto il mondo”.

Il progetto di Aci è adesso lavorare già dalla prossima edizione per presentare un marchio internazionale. “Cambierà tutto – conclude Sticchi Damiani – perchè Aci intende restituire prestigio e credibilità alla Targa che merita rispetto e che può vantare una notorietà immensa, estimatori in tutto il mondo e non solo fra i siciliani che risiedono in altri Paesi. Noi opereremo affinchè tutto questo abbia il valore che merita e possa contribuire alla promozione della Sicilia. Per farlo devo ringraziare tutti i componenti dell’Assemblea dell’Automobile Club perché hanno condiviso con me i valori sportivi. Viva la Targa”.

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