L’incidente al Rally dei Laghi, l’accusa della Mauri alla direzione gara: “Totalmente assenti”

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Un post da cui traspare l’amarezza e anche un po’ di sana “incazzatura”, per quello che è successo negli istanti successivi all’incidente

Rally dei Laghi

É un post al vetriolo quello della giovane Federica Mauri, copilota di Michel Della Maddalena, protagonisti ieri – durante il Rally Internazionale dei Laghi – di un drammatico incidente che, per fortuna, non ha avuto nessuna conseguenza per i due. Un post da cui traspare l’amarezza e anche un po’ di sana “incazzatura”, per quello che è successo – come racconta Federica Mauri – negli istanti successivi all’incidente.

“Dopo 24 ore dell’accaduto sono qui a dover riportare le dinamiche dei fatti su un social perché chi ha sbagliato non si è preso le sue responsabilità! – scrive Federica Mauri – Parlo della direzione gara alla quale abbiamo pagato una tassa d’iscrizione per avere dei servizi, che al momento del bisogno ce li ha negati. Parlo degli equipaggi che vedendo una ragazza di 19 anni in mezzo alla strada con un cartello SOS più grande di lei hanno preferito evitare di prendere un tempo imposto piuttosto che aiutarci”.

Ma partiamo dall’inizio. Siamo sulla prova speciale numero 3 “Alpe-Valganna 2”, a causa di un avvallamento del manto stradale, la Renault Clio R3C si scompone, Della Maddalena perde il controllo della vettura che finisce in un fosso, rotolando per circa 25 metri. I rami rompono i vetri della Clio che finiscono addosso a pilota e copilota. L’auto si ferma e Federica e Michel hanno appena il tempo di uscire dall’auto che si incendia. E qui inizia il “calvario” per l’equipaggio. “Il commissario vista la situazione – spiega Federica Mauri – chiama subito il capo prova e chiede un’ambulanza e lo stop della prova per ben due volte. Ma – continua Mauri – la direzione gara risponde che la prova deve continuare”.

La Clio R3C completamente distrutta dalle fiamme – Foto Federica Mauri

In quel momento le fiamme prendono il sopravvento e iniziano a divorare la Clio. Michel Della Maddalena schiaccia il pulsante dell’estinzione e inizia ad usare il brandeggiabile che però si esaurisce pochi istanti dopo. “Intanto – continua il racconto della copilota – il commissario aveva già riferito della necessità dei vigili del fuoco, ma nessuno fa niente, non gli rispondono neanche più”. A quel punto l’unica soluzione che trova la Mauri è di chiedere aiuto agli equipaggi che stanno sopraggiungendo con i loro estintori: “Così chiedo il cartello SOS al commissario, visto che il mio era già bruciato e salgo fino alla carreggiata, mi metto in mezzo e alzando il cartello cerco di fermare gli equipaggi”. Ma secondo il racconto della ragazza ben due equipaggi la schivano senza fermarsi. “Successivamente si giustificheranno con versioni differenti: non mi hanno vista, mi hanno vista ma non hanno visto il cartello SOS, hanno visto una situazione di confusione che non sono stati in grado di decifrare”, spiega ancora la 19enne.

Dopo mezz’ora dall’incidente arriva un mezzo della decarcerazione, ma ecco anche la beffa: la pompa non funziona. Passano altri interminabili minuti. Quando della Clio R3 rossa e gialla è rimasta solo una scocca grigia e bruciata, “arrivano i vigili del fuoco”, dice arrabbiata la giovane copilota.

Ma il racconto della 19enne continua. “Più tardi in direzione gara, denuncio i mancati aiuti e il comportamento scorretto dei partecipanti, assisto al gioco del telefono senza fili, a ragioni imbarazzanti e mi prendo pure una ramanzina perché, secondo i più alti direttori di gara, dato che non eravamo in pericolo di vita avrei dovuto esporre il cartello OK e non quello di SOS”.

“Avrei quindi dovuto guardare passivamente la nostra macchina bruciare senza fare nulla – scrive la Mauri – tralasciando il fatto che il fumo era salito e copriva anche la carreggiata, diventando quindi pericoloso anche per gli altri concorrenti. Successivamente se la sono anche presa con il commissario che ci ha aiutati, perché secondo loro doveva tenerci fermi e far continuare la gara visto che la vettura era fuori dalla carreggiata. Per quanto riguarda gli equipaggi che non si sono fermati vedendo il segnale SOS li hanno giustificati sostenendo la loro tesi, e indovinate un po’ perché l’hanno fatto? Perchè nel momento in cui un solo membro dell’equipaggio espone il cartello SOS la direzione gara è obbligata a fermare la prova e far partire un’ambulanza, cosa che non è mai successa. Comunque la giustificazione dei rappresentati di Aci che erano a capo di questa gara è stata che non hanno fatto nulla perché se dovessero prendere per vere tutte le segnalazioni che i commissari fanno non riuscirebbero a fare tutte le prove”.

“Se fossimo rimasti incastrati e fosse successo il peggio – si chiede la 19enne – che cosa sarebbe successo con la decarcerazione che arriva dopo mezzora e alla quale non funziona la pompa, con i pompieri che arrivano dopo un’ora e con l’ambulanza che non è mai arrivata? É davvero necessario aspettare che succeda una tragedia per prendersi le proprie responsabilità e cambiare le cose? Io sono stata cresciuta con principi diversi e i rally di cui mi sono innamorata da piccolissima grazie a mio papà non sono di certo questi. Faremo il possibile per far sì che chi di dovere si prenda le proprie responsabilità”.

Le fiamme avvolgono la Clio di Della Maddalena e Mauri – Foto Federica Mauri

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