Shero, equipaggi sauditi in rosa che amano l’off road

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Il nome? “She” e “Hero”, cioè un’eroina donna

Shero Rally Team

Gli equipaggi della Shero Rally Team

Chi ha detto che il motorsport specie in offroad sia una disciplina per soli uomini? Chi lo pensa si sbaglia e pure di grosso dato che all’Italian Baja cade anche questo tabù, così come quello della presenza attiva delle donne nel motorsport in Arabia Saudita. Si chiama Shero Rally Team ed è stato fondato nel 2020 da un’italiana di origini campane di nome Iole De Simone che a Riad ha trovato una seconda casa con vista sulla Dakar, un sogno da realizzare a gennaio 2023. Riassumiamo: ex ginnasta professionista, sportiva polivalente da sempre innamorata dei motori, De Simone ha sperimentato qualche anno fa il deserto egiziano su due ruote, trovando un mentore del calibro di Franco Picco, il quale vanta due vittorie proprio al Faraoni. Da lì è cominciato un percorso a ostacoli superati di slancio e lo “Shero” Team – dall’accostamento di “She” e “Hero”, cioè un’eroina donna – dice tutto della sua indomita passione.

All’inizio ha fatto squadra con sé stessa (“team manager, pilota, navigatrice, sponsor, addetta al marketing”), poi ha coinvolto Franco Picco come capo allenatore e la giornalista americana Sue Mead, che nel 2011 ha vinto la Dakar, come alter ego in ogni ambito.

L’Italian Baja sarà il primo evento internazionale per lo “Shero”, un’ottima palestra di allenamento senza guardare troppo alla classifica, dato che l’obiettivo è puntato all’inizio del prossimo anno.

Tre gli equipaggi in lizza: Iole De Simone – Farida Abdullah, Ebigtail Al-Fahad – Sue Mead, Elham Aò-Fahad – Saja Kamal. Per ciascuno di loro un Polaris Razor preparato dalla Jazz Tech di Lorenzo Cenzi.

“Siamo felicissimi di essere in Italia – ha spiegato Iole De Simone – e non vediamo l’ora di tuffarci su un percorso così bello. Abbiamo visto dei filmati delle passate edizioni e per noi si tratta di paesaggi dalla straordinaria bellezza, immersi nel verde e con passaggi tra gli alberi, tra i fiumi, cui noi in Arabia Saudita non siamo abituati. Sappiamo che da queste parti non piove da un po ‘così stiamo facendo le preghiere per far piovere e trovare così i fiumi belli pieni. Quando piove in Arabia Saudita, per il nostro popolo è una festa, tutti andiamo nel deserto a goderci la pioggia. Abbiamo anche preso un albergo alla periferia di Pordenone proprio per apprezzare ancora di più il verde. L’accoglienza in Italia e al Baja in particolare è stata straordinaria e speriamo di divertirci”. 

Il team sta registrando un documentario con Al Jazeera della Dakar che comprenderà anche l’Italian Baja e sarà trasmesso tra l’altro anche agli Academy Award. 

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