Patrizia Perosino e Veronica Verzoletto al debutto stagionale alla Targa Florio: mamma e figlia si raccontano

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Abbiamo incontrato mamma e figlia ralliste prima del loro debutto stagionale, ecco cosa ci hanno raccontato

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Patrizia Perosino (a sinistra) con la figlia Veronica Verzoletto

Il Campionato Italiano si prepara a fare tappa in Sicilia per la Targa Florio, e uno degli equipaggi più amati dei rally in Italia, si prepara al ritorno in gara. Stiamo parlando di Patrizia Perosino e della figlia Veronica Verzoletto. Le abbiamo incontrate, ed ecco cosa ci hanno raccontato.

Patrizia sta per iniziare la vostra stagione a bordo della Skoda Fabia Evo della PA Racing.
Cosa ti aspetti da questo primo appuntamento alla Targa?

Non mi aspetto nulla se non togliere un po’ di ruggine, visto che sono parecchi mesi che siamo ferme. Utilizzeremo la Fabia Evo, auto con cui non abbiamo mai gareggiato, in più non abbiamo fatto test,
quindi l’obiettivo principale è quello di prendere confidenza con la vettura e di divertirci.

La Skoda Fabia è ormai la tua macchina di fiducia, cosa ti ha impressionato di più di questa vettura? E hai mai pensato di provare un altra R5?
La Skoda è una vettura molto divertente e ciò che mi ha impressionato di più è la spinta e soprattutto la frenata molto potente. Ora proverò la Evo che era uno dei miei obiettivi.

Avete già preparato un programma per questa stagione?
No, non abbiamo un programma, ma ci piacerebbe essere presenti a Roma e magari al Rally 1000 Miglia, decideremo in base al badget che avremo a disposizione.

Due anni fa hai vinto il titolo italiano con tua figlia Veronica.
È stato emozionante vincere il titolo ma la cosa più bella è stata quella di aver condiviso con Veronica questo successo. Correre con lei è il mio successo più grande.

In alcune gare sei stata “orfana” di Veronica, cosa ti manca di lei in quelle occasioni?
Nelle gare in cui non ho avuto accanto Veronica, mi è mancato tutto, ma è mancata decisamente la nostra complicità, anche se devo dire che con dei professionisti come Michele Ferrara e Nicolò Gonella mi sono trovata benissimo e ho imparato tantissime cose.

Negli ultimi anni sta crescendo il rallismo femminile in Italia, molte ragazze si avvicinano a questo sport e molte iniziano ad andare davvero forte.
Sono felice di questo, le donne finalmente si stanno mettendo in mostra in questo difficile sport, tante sono bravissime e vanno molto forte, sono felice per loro e soddisfatta del fatto che il “rallismo al femminile” si sia mettendo in risalto.

Parlaci del fondo EDO tempia e dei tuoi partner:
Quest’anno i nostri partner sono MCS di Max Locatelli, Terme di Trescore del Dottor Bonini, la Scuderia Sport & Comunicazioni di Andrea Basso e Nova Estetica Specialistica. Ringraziamo tutti per il grande supporto e speriamo di poterli ripagare con un po’ di visibilità visto che finalmente il pubblico è tornato in prova. Per quanto riguarda il Fondo Edo Tempia è il nostro orgoglio più grande, essere le loro testimonial ci rende molto felici. L’albero verde simbolo di speranza per i malati oncologici è sempre a bordo della nostra vettura e la nostra raccolta di fondi e’ sempre attiva. Cerchiamo soprattutto di sensibilizzare le persone verso questo problema che purtroppo ormai colpisce moltissime persone. Cerchiamo di portare l’esempio di come si può anche attraverso lo sport, supportare persone meno fortunate di noi. Ci teniamo molto alla Fondazione perché svolge un grande lavoro per i malati oncologici e per i bambini. Dalla prevenzione alle cure, al supporto psicologico e di accompagnamento dei pazienti. Ma una parte fondamentale del loro lavoro è svolto dal laboratorio di ricerca che mira a trovare cure personalizzate.

Veronica sei cresciuta in una famiglia che ha il rally nel sangue, cosa ti ha spinto a salire in macchina?
Come tutti sanno corro con mia mamma, ma anche papà da giovane è stato impegnato con i rally, infatti ha conosciuto mamma durante un weekend di gara. Io ero estranea al mondo del rally fino a qualche anno fa, non mi interessava molto questo mondo. Giocavo a tennis, poi in un periodo difficile della mia vita, mia mamma mi ha spinta a provare, dal quel momento me ne sono innamorata e ora la ringrazio per avermi quasi costretta a salire in macchina.

Come gestisci il rapporto con la mamma quando sei in macchina?
Io e la mamma siamo caratterialmente all’opposto e ci scontriamo parecchio, ma in macchina riusciamo a mitigare i nostri caratteri e trovare sempre un punto d’incontro. Ci sosteniamo a vicenda e ci divertiamo. Anche se ammetto che ogni tanto qualche “litigata” la facciamo.

Ti senti pronta a salire in auto anche con altri piloti?
Ho sempre corso solo con mia madre, lei è molto apprensiva e non ama l’idea che io possa salire in macchina con altri, quindi cerco di evitarlo ma non nego che mi piacerebbe, lei ormai anche se non lo ammette tra poco andrà in “pensione”, quindi proverò a fare esperienza con altri piloti, sarà sicuramente diverso e all’inizio avrò sicuramente un po’ d’ansia.

Il navigatore a cui ti ispiri, quello che secondo te è un modello da seguire
Ci sono tante donne copilota, tante molto brave, dalle più esperte come Fabrizia Pons a quelle più giovani come Eleonora Mori o Chiara Lombardi, cerco di imparare un po’ da tutte.

Dovessi correre una gara come pilota, chi vorresti al tuo fianco?
Mi piacerebbe guidare nonostante io pensi di non avere le capacità per farlo, nelle prime gare vorrei al mio fianco un navigatore esperto, che mi aiuti sia dal punto di vista della guida, che nelle note e nel conoscere la macchina. Poi se dovessi continuare mi piacerebbe fare un equipaggio tutto al femminile con una ragazza mia coetanea.

Con tua madre partecipare al nostro FantarallyOne
Lo trovo un bellissimo progetto, divertente e coinvolgente. Ti fa entrare nel vivo delle gare a cui non partecipi.

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