Il Rally Greece Offroad incorona Alfano e Ventura
Beffa finale per Rocco che ha patito la rottura di un braccetto all’anteriore destra
Alla fine quasi tutti felici e contenti perché il 9° Rally Greece Offroad ha dispensato a piene mani emozioni e divertimento in salsa ellenica per i protagonisti del doppio tricolore fuoristrada. E pazienza se qualcuno ha di che lamentarsi per la cattiva sorte e il comparto classifiche ha messo in difficoltà discernere tra Coppa Europa Fia, Campionato greco e Campionati italiani.
In generale il tracciato ha proprio soddisfatto le aspettative degli addetti ai lavori, con l’aperitivo di un prologo veloce giovedì e tra ieri e oggi due settori selettivi diversi da ripetere due volte, miscelando condizioni di fondo asciutto e fangoso, sterrato sbriciolato e pietraia. Caldo e tantissima polvere a rendere soffocanti gli abitacoli, ma anche ad esaltare il godimento di una sfida al limite superando i trabocchetti sul percorso.
Una marcia trionfale quella di Andrea Alfano e Carmen Marsiglia, coppia anche nella vita, con il Nissan Pathfinder del loro team Ramingo 4×4 che ha sbaragliato la concorrenza. Leadership mai messa in discussione dall’inizio alla fine, sempre firmando il miglior tempo di settore. Il varesino ha limato in basso anche nell’ultimo passaggio (1:48’18’’0) tanto per tenersi sveglio e non commettere errori. Certo la superiorità del mezzo va messa in conto, come gli inconvenienti che hanno patito gli avversari.
A darsi battaglia per il podio – dopo che Aberto Spinetti e Lara Giusti, ieri sera virtualmente sulla piazza d’onore, stamattina sono finiti disarcionati dal loro Suzuki Grand Vitara – sono stati quattro equipaggi, con Mauro Cantarello – Federico Lezi (Suzuki Grand Vitara) particolarmente ispirati, Gabriele Seno – Denis Piceno (Nissan Navarra Ermolli) intenzionati a piazzare un colpo, Alessandro e Marco Trivini Bellini (Mitsubishi Pajero) giocando di rimessa senza la terza marcia, e Riccardo Milazzo – Luca Macrini (Great Wall Hover Wrc) tarantolati in recupero dopo che ieri hanno sofferto guai alla frizione. Decisivo quindi l’ultimo transito odierno: Seno attardato da una foratura ci ha messo oltre 2 ore chiudendo quinto a 28’42’’, Milazzo ha segnato 1:54’’56’’3 chiudendo quarto a 28’26’’, Trivini Bellini in apnea ha fatto 1:55’26’’4 e salvato il podio a 26’46’’, Cantarello in piena saggezza 1:58’25’’7 firmando un ottimo secondo posto a 24’14’’ e portando a casa il successo nel T2 nazionale e nel Suzuki Challenge davanti a Lorenzo Codecà e Mauro Toffoli (Suzuki Jimny) sesti assoluti, Giovanni e Francesco Farina (Suzuki Vitara), Giuseppe Ananasso e Roberto Ibba (Suzuki Grand Vitara) rispettivamente primi e secondi del Gruppo TH. Giornata da dimenticare per Andrea Schiumarini e Salvatore Massimo (Mitsubishi Pajero), finiti fuori strada stamane e fuori tempo massimo per soli 5’, costretti quindi ad abortire l’ultimo settore. Idem per Alfio Bordonaro e Francesco Proietti (Suzuki Grand Vitara), avviliti però da guai meccanici. Primi undici arrivati senza aggravio di forfetaria, nell’ordine Riccardo Ambrosetti – Cristian Darchi (Suzuki New Grand Vitara) al settimo posto, Francesco Giocoli – Matteo Da Rin Spaletta (Isuzu D-Max) ottavo, Paolo Semeraro – Giuditta Viganò (Nissan Patrol) nono, con Farina decimo e il romano Ananasso undicesimo.
Uno “spaventino” se lo sono presi anche Amerigo Ventura e Mirko Brun quando stamattina hanno cominciato a sentire battere qualcosa sullo Yamaha Yxz1000R. Il torinese temeva una foratura sentendo rollare il mezzo e si è fermato per una sosta di 30’’ facendo un rapido controllo per emettere la diagnosi: “Il paziente è sano, andiamo avanti”. Dopo l’inizio incerto di giovedì sera, quando il suo concittadino Valentino Rocco (navigato da Elisa Tassile) l’ha beffato con una partenza a razzo, tra ieri e oggi Ventura non ha mai scherzato col cronometro, arrivando al successo tricolore (tempo totale 7:07’07’’) che vale tanto in virtù del coefficiente 3 della Grecia, ma anche in chiave di Coppa Europa Fia, altro obiettivo stagionale.
Beffa finale per Rocco che ha patito la rottura di un braccetto all’anteriore destra, il suo Yamaha Yxz1000R “bloccato da un guasto che non si era mai verificato”, giura il team manager Angelo Montico, ma comunque con il secondo posto dell’Italiano mai in dubbio. Incidente speculare per i due Can-Am Maverick dell’Hrt Tecnology: Edoardo Delucchi assieme ad Andrea Cordola è finito ruote all’aria dopo un capottamento a 20 km dallo start; stesso destino per Rebecca Busi con Giulia Maroni sul sedile di destra, però a 10 km dal fine prova. Posizioni congelate al settore precedente, con Delucchi primo del TM davanti a Busi.
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