Rally

Salsomaggiore, Grani-Lombardi esclusi dalla classifica: “Noi minacciati e trattati come criminali”

Il Rally di Salsomaggiore Terme si tinge di “giallo”. Protagonisti loro malgrado Lorenzo Grani e Chiara Lombardi. L’equipaggio al via della gara a bordo della Peugeot 106, è stato clamorosamente escluso da tutte le classifiche, da quella assoluta, di gruppo A e della classe A6, che hanno praticamente dominato.

Ma tutto avviene durante le verifiche post-gara. Al controllo tecnico, i giudici decidono di escludere – a causa di alcune anomalie su particolari di sicurezza non conformi – l’equipaggio. C’è chi dice che che la decisione sia stata presa per avvantaggiare qualcuno, chi invece afferma che le anomalie sulla vettura erano evidenti. Chiara, la copilota di Grani, con un lungo post su Facebook ha esposto la sua versione, “per escludere – dice – eventuali voci che siamo stati squalificati per irregolarità al motore o quant’altro inerenti ai tempi che abbiamo fatto”.

“Finita la gara – si legge nel post di Chiara Lombardi – al nostro arrivo in parco chiuso ci hanno nell’immediato scortato in verifica post gara dicendo che ci avrebbero pesato, senza presentarci il foglio del “mandato” in verifica. Seguiamo l’auto che ci ha accompagnato fino all’officina. Vengono controllati i pesi del caso, con e senza equipaggio e risulta completamente in regola. Al che i commissari tecnici procedono la verifica (DICESI d’ufficio) in maniera maniacale, sostenendo di fare una verifica come le vecchie “ante gara”, io onestamente con 90 gare all’attivo non ho mai visto una verifica così tanto accurata ma va bene, andiamo avanti. Cinture, sedili, brandeggiabile, posizione del sedile, estinzione, foto di qui foto di la ecc… Dopo quasi un’ora di verifica (credo di non sbagliarmi di troppo) arrivano da noi ad elencare le cose che secondo loro non andrebbero bene”.

Qui Chiara elenca tutti i controlli effettuati sulla vettura: “Serratura portellone, certo non si può; Sono presenti i cavi del cameracar attaccati al rollbar. E quindi? Non si può. Quindi bella mia gente d’ora in poi ce li attacchiamo ad un braccio i fili; gli adesivi dell’estinzione posti sul parafango anteriore sono “troppo” piccoli. Sono anche scoloriti pensate voi quante verifiche hanno passato anche pre-covid; Il mio sedile (lato naviga, per altro sempre nella stessa posizione dal 2017) risulta essere troppo indietro. Un’anomalia pure sull’estinzione, facciamo presente che la macchina è stata interamente verificata meno di 1 anno fa per rinnovo passaporto proprio da un verificatore tecnico, purtroppo non presente. Al che ci permettiamo di confrontarci con i verificatori su quanto da loro detto in base alle nostre considerazioni dicendo loro che per quanto riguarda il sedile se mi metto più avanti rischio di avere le gambe talmente ravvicinate che in caso d’urto me le spezzo, a loro non importa. Per l’estinzione proponiamo il fatto appunto della verifica in occasione del rinnovo passaporto ma niente, quel verificatore viene fatto passare per incompetente”.

“Per gli adesivi che sinceramente mi scappa un po’ da ridere – scrive ancora Chiara Lombardi – io personalmente alludo a una presa in giro perchè mi pareva talmente banale come cosa da prendere in considerazione che ci sembrava di sognare. Idem per i fili sul rollbar e invito i commissari a recarci al parco chiuso per verificare queste (secondo noi) sciocchezze su tutte le macchine presenti per vedere quante ne sarebbero risultate conformi a detta loro, ma purtroppo senza risposta. Anzi veniamo avvisati o minacciati (decidete voi) di stare attenti a cosa dicevamo perchè sarebbe stato usato contro di noi in sede di decisione, manco avessimo ammazzato un essere umano e nascosto il cadavere. Le nostre considerazione infatti, magari anche un po’ accese senza dubbio, (sfiderei chiunque a rimanere calmo davanti a queste cose), sono state prese come segno di maleducazione”.

A questo punto l’equipaggio viene accompagnato al parco chiuso e invitato in direzione gara. “Ci accompagnano di nuovo al parco chiuso e ci invitano al collegio in direzione gara. Io rinviata fuori dalla stanza come rinvierebbe il pallone un giocatore di serie A, ovviamente con gentilezza, perchè noi navigatori contiamo sempre meno. Morale della favola, siamo stati squalificati per non conformità di alcuni particolari di sicurezza (elencati sopra). Lasciando a voi immaginare la nostra delusione e il rammarico ci rechiamo in direzione gara dove Lorenzo entra a prendere la decisione stampata. Gli viene detto che quella decisione se la ricorderà per un bel po’. Nella decisione è presente la scrittura: “.. il report dei commissari tecnici allegato alla presente… “. Entro accompagnata da Lorenzo chiedendo in maniera fin troppo gentile se posso avere l’allegato che non era presente. Vengo attaccata da uno dei tanti presenti, il quale mi urla di uscire, che non avevo nessun diritto di stare lì, che se volevo qualcos’altro me ne dovevo andare a Roma a prenderlo, che le cose le aveva spiegate al mio pilota (solo a voce per altro) e che con un’altra parola ci saremmo dimenticati di correre di nuovo. Il tutto davanti gli occhi spalancati e increduli di due suoi colleghi. Sentito ciò, presi da una sorta di paura dettata dall’arroganza e dall’ignoranza di tali parole ci siamo recati fuori, sono montata in macchina e inviata verso casa con tanto di pianto liberatorio”.

“Ci sono delle domande che da domenica sera ci frullano per la testa e alle quali non troviamo risposte – scrive ancora la giovane copilota – Perchè proprio a noi tutti questi controlli mirati? Perchè SOLO a noi e non a nessun’altro dei 200 equipaggi iscritti? Perche tutta questa severità verso di noi? Quello che mi sento di dire però è che mi prenderò un bel periodo di pausa perchè a me come state trasformando questo sport comincia a starmi un po’ stretto, diventa tutto molto brutto a chi lo fa soprattutto con infinita passione, sacrificio e rispetto possibile. Dovremmo forse essere un po’ più tutelati sotto questo aspetto. Spero che tutta questa delusione passi presto e di poter contare sull’appoggio morale dei nostri “colleghi”. Questi sono i nostri sorrisi e non verranno spenti sicuramente da questa assurda squalifica. Rimarrà comunque il bel ricordo di aver corso, finito e vinto questa gara. Torneremo più forti di prima e la prossima volta, sempre al mio pilota, verificategli il piede destro. Un grazie immenso a chi ci è stato vicino durante e post verifica e a chi nonostante tutto crede sempre in noi”. La redazione rimane a disposizione della Direzione gara per una eventuale replica.

Vincenzo Ganci

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