WRC

WRC, Lappi dopo il Messico: “Se inizi ad avere paura, è finita la tua carriera”

Difficilmente dimenticherà il suo ultimo rally del Messico. Esapekka Lappi, pilota finlandese, ha visto letteralmente bruciare la sua ford Fiesta mentre la stava guidando. Per fortuna lui e il copilota Janne Ferm sono riusciti a scendere appena in tempo dall’abitacolo. Ora Lappi è tornato “forzatamente” a casa visto lo stop a tutti gli eventi sportivi per l’emergenza sanitaria mondiale per il coronavirus.

E il pilota di 29 anni racconta la sua disavventura in Messico: “Ho avuto paura – dice – Certo, con il senno di poi forse potevo fermare l’auto più lontana dal pubblico. Ma è facile dirlo guardando tutto dalla tv. Alla fine la cosa importante è che non siamo rimasti feriti né io né Janne”. Impossibile non tornare con la memoria al terribile incidente che ha coinvolto Ott Tanak e Martin Järveoja a Monte Carlo. “Sappiamo sempre che c’è il rischio – dice Esapekka – Ma se inizi ad avere paura, è meglio interrompere la propria carriera. E vero che le auto sono sempre più veloci, ma è anche vero che la sicurezza sta migliorando”.

Il pilota finlandese ha festeggiato i suoi primi dieci anni nel circus dei rally: “Nelle gare in un circuito in cui si gareggia con tante auto, un singolo pilota può rovinarti la gara – dice – Nei rally, invece, sei solo tu, la tua auto e il tuo copilota. E poi adoro l’atmosfera che c’è nei paddock. In quelli dei circuiti è tutto diverso. Il nostro mondo è molto più amichevole”.

Lo scorso anno il pilota è stato compagno di squadra del sei volte campione del mondo Sébastien Ogier: “Sono stato fortunato a lavorare con diversi piloti di spicco negli ultimi tre anni – dice – e Seb è stata davvero la ciliegina sulla torta. Lui è incredibile. Si concentra su ogni piccolo dettaglio. Non solo in termini di configurazione dell’auto, ma anche su tutte le altre cose che vanno al di fuori della guida. Mi ha insegnato tanto. Non mi aspettavo che continuasse anche questa stagione. Mi immaginavo un suo ritiro. Forse il fatto di non aver vinto il titolo di campione del mondo, gli ha dato le motivazioni giuste per riprovarci. Dopo cosa farò? Non lo so, ma sono certo che continuerà a guidare qualcosa”.

Nel futuro di Lappi, invece, non c’è la Dakar: “Stare un mese lontano dalla mia famiglia sarebbe davvero difficile”. E poi si parla di ricordi belli, come il primo podio nel WRC ottenuto proprio in casa, nel rally della Finlandia: “La cosa più bella che mi sia mai capitata – dice – Non se se in futuro riuscirò ancora a salire sul podio o vincere una gara, io comunque ci proverò sempre. Ma in Finlandia ho realizzato un sogno. Difficile spiegare quello che ho provato”.

Giorgio Vaiana

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