M-Sport ancora incompleta: il team non riesce a fare il salto di qualità

Cosa manca a M-Sport per vincere? Sono tanti gli appassionati che continuano a farsi questa domanda. L’inizio di stagione per il team di Malcom Wilson non è stato dei migliori, con Teemu Suninen subito fuori quando stava facendo registrare gli stessi tempi dei rivali di Hyundai e Toyota e Gus Greensmith, che ha chiuso all’ottavo posto assoluto con una prestazione non brillantissima. L’unico che è riuscito a tenere alto il morale della squadra guidata da Richard Millener è stato Fourmaux con la Ford Fiesta R5 MKII e il secondo posto in WRC2 (nono assoluto). Adrien Fourmaux e Renaud Jamoul hanno mostrato il potenziale della Ford Fiesta Rally2, chiudendo alle spalle dell’esperto vincitore Andreas Mikkelsen.

Il team aveva il ritmo per sfidare i migliori questo fine settimana con Suninen, ma purtroppo l’incidente sulla prima speciale “Saint-Disdier-Corps”, ha negato a tutti la possibilità di assistere ad una bella lotta. E Greensmith, che sperava in quella velocità dimostrata dal compagno, invece non ha brillato. Il giovane britannico ha faticato a trovare il ritmo, mancando un po’ di sicurezza in un rally in cui anche i piloti più esperti devono sentirsi a proprio agio al volante.

“Avevamo il potenziale per ottenere un buon risultato questo fine settimana – ha commentato Richard Millener -. É stato fantastico vedere il ritmo di Teemu nella fase iniziale. Anche senza tutti gli aggiornamenti, possiamo ancora essere competitivi come i nostri avversari – è un peccato essere usciti così, soprattutto dopo tutto il duro lavoro fatto”.

“Gus ha fatto degli ottimi test e non vedeva l’ora di correre, ma per qualche motivo non è riuscito ad essere competitivo – ha aggiunto Millener – È estremamente autocritico e so che è molto deluso. É riuscito comunque a finire la gara, lavoreremo con lui per fargli guadagnare fiducia per i prossimi rally”.

“In WRC2 Adrien ha fatto una grande gara e siamo davvero contenti del suo lavoro. Ha mostrato un ritmo vincente contro un avversario (Mikkelsen) forte ed esperto, ma è stato anche in grado di capire dove spingere e dove invece era richiesto un approccio più cauto. Adrien si sta decisamente dimostrando un vero talento per il futuro”.