Rally di Varna: i test del pilota sono negativi a droghe e alcol. Prosegue l’indagine della Procura

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Le analisi del sangue escludono l’uso di droghe o alcol da parte del pilota. La Procura di Varna indaga sull’organizzazione

incidente rally varna

Continuano le indagini sull’incidente mortale avvenuto durante la gara automobilistica di Varna, in Bulgaria, nel corso del round finale “Aladzha Monastery – Varna 2025”. Nell’incidente, avvenuto intorno alle 11:00 del 5 ottobre, un uomo ha perso la vita, una donna è ricoverata in condizioni critiche e altre sei persone hanno riportato ferite di minore entità. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK)

Le autorità hanno confermato che il pilota ventinovenne della vettura coinvolta è risultato negativo ai test per alcol e sostanze stupefacenti. I campioni di sangue, analizzati presso l’Accademia Medica Militare di Varna, hanno escluso la presenza di droghe o alcol nel tardo pomeriggio del 6 ottobre.

Sotto la direzione della Procura Distrettuale di Varna, le indagini proseguono per chiarire ogni aspetto della tragedia. Gli inquirenti stanno raccogliendo ulteriori elementi di prova nell’ambito di un procedimento penale aperto ai sensi dell’articolo 123 del Codice Penale bulgaro, che riguarda i reati di negligenza durante lo svolgimento di attività ad alto rischio.

Gli investigatori hanno effettuato nuovi rilievi sul manto stradale, sulle barriere di protezione e nell’area circostante il luogo dell’impatto, e hanno disposto il sequestro dei video pubblicati online, che saranno sottoposti ad analisi per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente.

Secondo quanto riferito, le indagini si concentrano anche sulla sicurezza dell’organizzazione e sulla verifica delle zone riservate al pubblico: sarà necessario accertare se gli spettatori si trovassero in un’area consentita o in una zona interdetta, e chi fosse responsabile del controllo delle misure di sicurezza.

Al momento nessuna persona è stata formalmente accusata, e il lavoro della Procura continua per individuare eventuali responsabilità organizzative o personali.

La tragedia ha profondamente scosso l’ambiente sportivo bulgaro, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza del pubblico nelle gare di montagna e rally, discipline in cui il rischio è parte integrante ma che richiedono rigidi protocolli di prevenzione.

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