Il WRC resterà in Italia, ma sarà ancora la Sardegna o toccherà a Roma?

WRC Promoter e FIA continuano a voler mantenere una tappa italiana all’interno del Campionato del Mondo Rally, e il Rally di Sardegna, presente in calendario da oltre vent’anni, rappresenta un punto fermo. Tuttavia, la sua conferma come sede non è ancora definitiva: secondo alcuni rumors, esisterebbe la possibilità concreta che Roma possa diventare la nuova sede italiana del mondiale. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK)

In particolare, il formato compatto adottato nell’edizione appena conclusa dal 5 all’8 giugno ha riscosso il gradimento dei vertici del WRC. Pur non essendo tutto perfetto — lo shakedown, ad esempio, non è stato ritenuto “rappresentativo del resto del rally” secondo alcuni piloti — l’organizzazione dell’itinerario ha colpito positivamente per la sua efficacia e coerenza con i desideri degli organizzatori. A questo si è aggiunto il fascino di una gara molto dura, con tratti inediti sia al venerdì che alla domenica, che hanno messo alla prova equipaggi e vetture.

La decisione definitiva dovrebbe arrivare entro la fine di giugno: Sardegna o Roma. Al momento, la permanenza in Sardegna sembra l’opzione più probabile, con la consueta alternanza tra Alghero e Olbia vista negli ultimi anni. Quel che è certo è che l’accordo sarà pluriennale, con una durata prevista tra i tre e i cinque anni.

Nel caso in cui si prosegua con la Sardegna, il WRC manterrà una prova su terra dall’identità ben marcata — la superficie preferita all’interno del campionato, come dimostra la sua predominanza in calendario. Se invece venisse scelta Roma, l’Italia vanterebbe una quarta sede nella sua storia mondiale dopo Sanremo (fino al 2003) e la stessa Sardegna, Monza nel periodo covid, sulla scia di quanto accaduto anche in Spagna con Costa Brava, Costa Daurada e Isole Canarie.