Targa Florio, le riflessioni del day after
Dopo una delle edizioni più discusse, analizziamo cosa ha funzionato e cosa invece andrebbe rivisto per il futuro

La 109ª edizione della Targa Florio si è appena conclusa e, come ogni anno, è tempo di riflessioni. Quella andata in scena è stata un’edizione molto discussa, soprattutto per la scelta del parco assistenza a Palermo, una novità che ha diviso pubblico e addetti ai lavori. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK)
Anche quest’anno abbiamo avuto l’onore – e l’onere – di vivere la Targa da una prospettiva privilegiata, quella degli apripista. Un punto di osservazione che ci ha permesso di attraversare tutte le prove speciali e assaporare ogni sfumatura della “Cursa”.
Il parco assistenza a Palermo e Shakedown
Partiamo dalla novità più rilevante. Il parco assistenza a Palermo ha offerto sicuramente alcuni aspetti positivi: grande partecipazione di pubblico, con molti giovani e studenti incuriositi, buona accessibilità e facilità di parcheggio. Tuttavia, si è rivelato dispersivo: se volevi incontrare qualcuno, dovevi mettere in conto di camminare parecchio. Inoltre, la distanza dal cuore pulsante della Targa – le Madonie e Termini Imerese – ha fatto sentire un certo distacco con la tradizione. Stessa cosa per lo shakedown, che dovendo essere vicino al Parco Assistenza, è stato allestito nei pressi di Altofonte, che con la Targa, poco lega.
La partenza dal Teatro Massimo: suggestiva ma complessa

Innegabile il fascino della partenza da Piazza Verdi, ai piedi del Teatro Massimo. Tuttavia, raggiungere il centro di Palermo non è stato semplice per molti equipaggi e operatori. Una delle partenze con maggiore affluenza di pubblico e di appassionati che hanno creato un lungo cordone di folla, che ha fatto da transenna naturale per le vetture che prendevano il via. Per il futuro, l’idea di una staffetta potrebbe essere una valida soluzione per gestire meglio il traffico cittadino in arrivo al podio della partenza, così come accade per altri rally, tra cui quello di Roma Capitale.
Le prove speciali: tra fascino, difficoltà e passione
Purtroppo le condizioni del manto stradale in Sicilia restano una delle criticità principali, influenzando negativamente anche il percorso di gara. Nonostante questo, il pubblico ha risposto con entusiasmo e rispetto delle regole: un segnale positivo che merita un 10 pieno. Tutte le prove sono state allestite in modo meticoloso, con grande attenzione nei punti più rischiosi.
PS Targa: Iconica, ma con una nota tecnica da rivedere: la chiusura della strada andava spostata più avanti, in linea con la nuova partenza. Affascinante come sempre, ha richiamato tantissimo pubblico soprattutto nella zona di Caltavuturo.
PS Campofelice-Collesano: Grande ritorno. Il tratto finale, con i suoi tornanti e il “budello” impegnativo, ha regalato spettacolo e adrenalina. Già affollata quest’anno, per il futuro sarà necessario ampliare le aree per il pubblico.
PS Scillato-Polizzi e “Generona”: Prove ormai consolidate, insidiose e tecniche, spesso accompagnate da nebbia. Anche in queste, il pubblico si è posizionato in sicurezza, confermando una crescente consapevolezza.
Bilancio finale
Nonostante le perplessità iniziali, questa Targa Florio è stata promossa. Il traffico non ha creato particolari disagi e i tempi di gara sono stati rispettati. È chiaro però che tutti, noi compresi, desideriamo un ritorno della Targa nel suo habitat naturale: le Madonie e l’area imerese, dove tutto è cominciato.
Tuttavia, questa edizione ha dimostrato una verità importante: se mancano disponibilità o interesse da parte dei territori, la Targa può e sa evolversi, trovando nuove collocazioni. Un messaggio chiaro alle amministrazioni: la Targa va accolta, protetta e valorizzata.
Addetti ai Lavori: Voto 10 per tutti, dalla Direzione Gara, apripista, RDS, Tracking, Medici, Addetti al Carroattrezzi, cronometristi, decarcerazione, ect, e soprattutto per i tanti commissari di percorso impegnati nella gara, tantissimi, che dalle prime ore dell’alba hanno preso posizione e sono rimasti attivi per tutta la giornata di gara. Nota di interes
CIAR, Historic, CRZ e Regolarità: emozioni per tutti

Tutte le specialità in gara hanno offerto emozioni autentiche a pubblico e piloti. Bellissima vittoria di Andrea Crugnola e Pietro Elia Ometto su Citroen C3 Rally nel CIAR. Vittoria a sorpresa di Totò Riolo e Maurizio Marin su Porsche, che hanno approfittato di un guasto meccanico di Angelo Lombardo, che si trovava al comando fino alla penultima prova speciale, prima appunto di accusare noie meccaniche tra il CO e lo start dell’ultima Scillato Polizzi. Nel CRZ si è imposto a sorpresa Emanuele La Torre su Skoda Fabia, che ha approfittato di una scelta infelice di gomme di Alessio Profeta nel primo loop cronometrato. Anche il nuovo Trofeo Lancia, nonostante qualche malumore e una partecipazione inferiore alle attese (19 partenti contro i 40 previsti), ha segnato un passaggio storico: rivedere il marchio Lancia nella corsa più antica del mondo è stato emozionante.
E noi, da sognatori, immaginiamo il 2027 con un equipaggio su Lancia Ypsilon HF Rally2 vincitore della Targa Florio. Sarebbe un ritorno perfetto per un mito tutto italiano.
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