Mabellini al comando del Rally Hungary dopo sette prove: parola ai protagonisti

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L’italiano guida la classifica davanti a Korhonen e Tempestini. Le reazioni dei piloti dopo una giornata lunga e selettiva

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Andrea Mabellini e Virginia Lenzi, a bordo della Skoda Fabia RS Rally2, chiudono la prima giornata del Rally Hungary al comando della classifica assoluta dopo sette prove speciali. L’equipaggio italiano vanta un margine di 10,6 secondi sui finlandesi Roope Korhonen e Anssi Viinikka (Toyota GR Yaris Rally2) e di 30,8 secondi su Simone Tempestini e Sergiu Itu, anche loro su Skoda Fabia RS Rally2.

Dopo una giornata estremamente impegnativa, i principali protagonisti hanno condiviso impressioni, strategie e imprevisti affrontati lungo i difficili tratti cronometrati della gara. Ecco le loro dichiarazioni.

Andrea Mabellini
«Il team ha fatto un ottimo lavoro perché la macchina ha funzionato molto bene e siamo stati piuttosto veloci, considerando che non correvo su terra da luglio. Il ritmo è alto e domani ci aspettano ancora tanti chilometri, ma ovviamente cercheremo di vincere, perché ne abbiamo la possibilità. La mia copilota Virginia si sente meglio dopo il brutto colpo di stamattina, grazie agli specialisti Fit4Race – vedremo domani come andrà».

Roope Korhonen
«È stata una giornata pulita e positiva. Abbiamo evitato errori e grossi problemi, il che non era affatto facile su prove così difficili – specialmente nel secondo giro, dove si rischiava una foratura a ogni metro. Il segreto è stato rallentare un po’ e attenersi alle note. Il team ha fatto un buon lavoro e le gomme si sono comportate bene».

Simone Tempestini
«È stata una giornata molto positiva, belle prove – mi sono davvero divertito. Sono molto felice di aver portato a termine una giornata così lunga senza problemi. Domani l’obiettivo è ripetere la performance, o magari fare anche meglio».

Miko Marczyk
«Oggi è andato tutto bene e siamo quarti assoluti. Nel primo giro non avevamo grip, ma per fortuna nel secondo è arrivato, e ancora più fortunatamente non abbiamo bucato, che è stata la chiave per una buona prestazione. Nessuna prova speciale in questo rally è uguale all’altra, ed è proprio questa la particolarità del Rally Hungary».

Mads Østberg
«Non è stata una giornata facile, con prove molto impegnative – abbiamo cercato di correre in modo intelligente e senza rischi inutili. Per fortuna, il rumore inquietante che proveniva dal posteriore dell’auto si è fermato nel pomeriggio. Abbiamo cambiato molti pezzi al service, ma alla fine non abbiamo avuto tempo di capire cosa lo provocasse, l’importante è che si sia fermato».

Jon Armstrong
«Abbiamo avuto una foratura, l’abbiamo cambiata, e poi ne abbiamo avuta un’altra – la seconda speciale di Kislőtér è stata un incubo per noi, ma fortunatamente siamo riusciti a continuare. Purtroppo questo ha compromesso le speranze di podio, anche se tutto può ancora succedere. L’auto è molto veloce, e questo mi rende felice».

Jos Verstappen
«Oggi ho fatto molta esperienza su come si guida su terra, visto che finora avevo corso solo su asfalto, sia in termini di guida che di scrittura delle note. Mi sono davvero divertito, anche se ho perso molto tempo nella seconda speciale di Kislőtér, dove non vedevo nulla per via della polvere. Ma fa parte del processo di apprendimento: quest’anno faremo quattro o cinque rally su terra, quindi dobbiamo migliorare. Il piano? Finire la gara».

Martin László
«È stata una giornata senza problemi, abbiamo evitato forature e contrattempi, e vogliamo continuare così. Prima della gara avrei firmato per una top ten. La mia prova preferita è stata la Kislőtér, anche se lì abbiamo dovuto fare attenzione: nel secondo passaggio abbiamo saltato così tanto che Vitya Bán si è fatto male alla schiena in un salto e faticava a respirare e a dettare le note, ma naturalmente ci è riuscito. Domani sarà un’altra giornata lunga, c’è tanto da guadagnare o perdere, speriamo accada il primo caso».

Gábor Német
«Queste prove possono facilmente decimare il gruppo – per fortuna noi siamo stati bene. Abbiamo rotto un cerchio nella seconda Hegyesd, ma ce la siamo cavata. Sarebbe bello se questa serie positiva continuasse anche domani. In generale oggi abbiamo cercato di essere prudenti, con un buon ritmo medio per tenere insieme la macchina fino alla fine. Non abbiamo commesso grandi errori, anche se si percepisce dove si perdono decimi e secondi, ma non possiamo lamentarci: siamo nella top ten. Il campionato nazionale è comunque la nostra priorità».

Sándor Ollé
«È stata una buona giornata! Nell’ultimo giro abbiamo corso senza essere disturbati, perché chi ci precedeva si è ritirato o ha avuto problemi, così davanti e dietro non c’era nessuno. Il nostro risultato è stato buono, sempre più veloci. Siamo stati troppo cauti nella prima e nella terza prova, ma nelle altre abbiamo tenuto un buon ritmo. È andato tutto bene, niente forature, siamo stati fortunati, e qui la fortuna serve davvero».

Norbert Herczig
«Fino alla seconda speciale è andato tutto molto bene, poi abbiamo avuto una foratura. Ho sempre detto nella mia carriera che una foratura può essere “presa” o “cercata”, e so bene dove l’abbiamo presa – ci penso da quando siamo usciti dalla prova. Abbiamo cercato di stare attenti, ma non ci siamo riusciti. Abbiamo dovuto cambiare la gomma in prova, perché mancavano ancora oltre dieci chilometri e stavamo guidando sul cerchio. L’abbiamo cambiata, è finita, e si continua – la gara è lunga».

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