Incredibile all’Italian Baja, per la prima volta non vince un prototipo. Vincono Dias e Pedro Re’ su Can Am Maverick X3
Decisivo il primo settore che ha stravolto la gara mettendo in crisi i prototipi Ko Vanagas, Maluszynski e Barreto, forte il ritardo di Ferreira che ha chiuso settimo. In cattedra i tubolari leggeri T3/T4 con Kus e Castillo Ruiz sul podio
Resterà negli annali questa Italian Baja così anomala e incerta sino all’epilogo. Per la prima volta in 31 edizioni non ha vinto un prototipo auto e quest’anno c’erano al via ben 6 veicoli “Ultimate” T1+, extralarge ed extrastrong come quelli che si vedono in azione alla Dakar. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK)
A piazzare il colpo a sorpresa l’equipaggio portoghese composto da Joao Dias e Joao Pedro Re’ su Can Am Maverick X3, agile e performante che ha completato in 4:08’18’’4 i tre passaggi sul settore selettivo “Tagliamento” lungo quasi 95 km. Prima volta di un side by side vehicles sul gradino alto del podio all’Interporto di Pordenone, ma anche il secondo e terzo posto sono stati appannaggio dei tubolari leggeri con il polacco Adam Kus (Grally Ot3) secondo a 1’12’’9, beffato proprio nell’ultimo e decisivo settore, e lo spagnolo Fidel Castillo Ruiz (altro Can Am) terzo a 2’06’’0. Dura e spietata, l’Italian Baja ha estromesso subito il lituano Benediktas Vanagas (Toyota Hilux), stoppato da un guasto elettrico nel primo giro mattutino. Pollice verso anche per il polacco Michal Maluszynski (Mini John Cooper Works Rally) e il portoghese Francisco Barreto (altra Hilux), vittime di un tracciato spaccaossa, stretto e selettivo in alcuni punti dove gli Ssv sono passati indenni. Invece Joao Ferreira, favorito della vigilia e mattatore del prologo di ieri, con la Mini del team X-raid è rimasto bloccato per 25’ sul percorso prima di riuscire a ripartire. Gara compromessa, però con veemenza il lusitano è riuscito a concludere settimo assoluto, recuperando punti importanti per la classifica di Coppa Europa Fia.
Italiani ottimi protagonisti della corsa internazionale. Amerigo Ventura (Yamaha Yxz 100R) ha carezzato il sogno del podio, ma è sparito dai radar nel secondo giro dopo la picchiata su un guado. Ottimo quinto al traguardo Manuele Mengozzi (Hilux), primo dei T1 come gli era riuscito in marzo all’Artugna Race, ma non c’erano gli stranieri. Chiusura di top ten per Andrea Schiumarini (Century Racing Cr6) e Andrea Castagnera (Can Am), mentre la corsa di Federico Buttò (pure Can Am) si è fermata dopo il primo giro. Nella gara nazionale (un giro in meno), due le classifiche finali. Successo di Alfio Bordonaro (Suzuki Grand Vitara) tra i veicoli cross country baja in 3:10’20’’0, di misura su Elvis Borsoi (Mini John Cooper) a 35’’6, oltre 5’ l’ungherese Frantisek Brutovsky che però ha pagato una penalità superiore ai 9’. Podio tutto magiaro tra i side by side vehicles: primo Zoltan Garamvolgyi (Garilla X3 Evo) in 2:55’36’’3, secondo Kannar Szilard a 2’43’’5, terzo Norbert Liszi a 4’20’’7 (entrambi su Can Am).