Audi con Q Motorsport al via della Dakar 2022 con un prototipo full-electric

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Tre motori derivati dalla Formula E per gestire trazione e ricarica. Al volante “Mister Dakar” Stéphane Peterhansel, “El Matador” Carlos Sainz e l’asso del DTM Mattias Ekström

audi dakar

Mattias Ekström, Emil Bergkvist, Stéphane Peterhansel, Edouard Boulanger, Carlos Sainz, Lucas Cruz

Il 2 gennaio 2022 prenderà ufficialmente il via la 44esima edizione della Dakar, il rally raid più affascinante e impegnativo nel panorama marathon. Audi è il primo costruttore al mondo a prendere parte in veste ufficiale alla gara con un innovativo prototipo elettrico con range extender. La Casa dei quattro anelli mira a lottare per la vittoria assoluta contro competitor dotati di motorizzazioni tradizionali.

La Dakar costituisce la coerente sintesi dei due mondi che rappresentano i pilastri nella storia sportiva Audi: l’endurance e i rally. Se Audi è stata la prima casa automobilistica a vincere la 24 Ore di Le Mans con un modello a propulsione ibrida, il successo nei rally ha decretato la straordinaria efficacia della tecnologia integrale quattro. Oggi la trazione integrale è una soluzione tecnica condivisa sia dalle vetture da competizione sia dalle auto convenzionali, ibride plug-in ed elettriche dei quattro anelli. Schierandosi al via della Dakar, una delle ultime grandi sfide motoristiche e ingegneristiche al mondo, Audi attinge ad ampio spettro al proprio know-how sportivo e resta fedele alla filosofia di sviluppare nelle competizioni le tecnologie più innovative da trasferire alle future vetture di serie.

Forte di un palmarès eccezionale, maturato in molteplici categorie, Audi torna ai rally grazie alla partecipazione alla Dakar con un motore alternativo. Una realtà, quella dei rally, che ha contraddistinto gli albori dell’attività sportiva del Marchio. Nel 1981, Audi quattro ha rivoluzionato il mondo delle corse su strada. Non meno straordinaria l’esperienza nell’endurance: nel 2012, Audi R18 e-tron quattro è stata la prima vettura ibrida al mondo a conquistare la 24 Ore di Le Mans, ribadendo il proprio primato nei due anni successivi e conquistando due titoli piloti e costruttori nel FIA World Endurance Championship (WEC). Dal 2014, infine, Audi compete con successo in Formula E. Inizialmente a fianco del team ABT Sportsline e dal 2017 in veste ufficiale. Dopo sei anni d’attività, il team Audi Sport ABT Schaeffler è la squadra di maggior successo in Formula E con all’attivo 43 podi, tra cui dodici vittorie. Tra gli highlights, la vittoria del titolo piloti nel 2017 e del titolo costruttori nel 2018.

Nonostante la casa dei quattro anelli vanti molteplici trionfi con auto avanguardistiche per le rispettive epoche, Audi RS Q e-tron ha già conquistato il titolo di vettura da competizione del brand più evoluta e complessa mai realizzata. L’innovativo prototipo elettrico con range extender porta al debutto nei rally raid un concept tecnico che costituisce un unicum nel panorama del motorsport, fungendo al contempo da laboratorio per i componenti dei powertrain elettrici di domani.

Audi RS Q e-tron è dotata di tre powertrain derivati dalla monoposto Audi e-tron FE07 di Formula E: due MGU (Motor Generator Unit), una in corrispondenza di ciascun assale, si occupano della trazione, mentre una terza unità agisce quale generatore per contribuire alla ricarica della batteria ad alto voltaggio, specie in frenata. Non essendo possibile attingere energia nel deserto, Audi ha optato per una soluzione on board: l’accumulatore viene rifornito durante la marcia grazie all’azione di un range extender. Funzione, quest’ultima, affidata al performante quattro cilindri TFSI – turbo a iniezione diretta della benzina – derivato dal DTM, il Campionato Tedesco Turismo.

Un motore, quest’ultimo, straordinariamente efficiente e all’avanguardia quanto a riduzione degli ingombri e delle vibrazioni, che verrà utilizzato durante le prove speciali esclusivamente per generare energia destinata alla batteria. Ciò significa che la trasmissione di Audi RS Q e-tron è elettrica al 100%. Audi prevede di percorrere in modalità full electric anche le interminabili sezioni di trasferimento caratteristiche del rally raid africano.

Audi RS Q e-tron può contare su di una potenza massima di sistema di circa 680 cavalli. La propulsione elettrica garantisce molteplici vantaggi, a partire dalla rapidità d’erogazione delle MGU che rende estremamente precisa ed efficiente la trazione integrale quattro elettrica. Il prototipo dotato di trasmissione monomarcia, beneficia di una sensibile semplificazione meccanica rispetto ai competitor con motori tradizionali, rinunciando al classico albero di trasmissione e al differenziale centrale a vantaggio della riduzione delle masse e della possibilità di variare in pochi centesimi di secondo la strategia di ripartizione della spinta tra avantreno e retrotreno.

La casa dei quattro anelli ha sviluppato internamente, in collaborazione con un partner specializzato, la batteria ad alta tensione. L’accumulatore, del peso di circa 370 chilogrammi e con una capacità di 50 kWh, contribuisce alla straordinaria efficienza – superiore al 97% – della catena cinematica elettrica. Un risultato cui concorre l’esperienza in Formula E. Serie, quest’ultima, da cui derivano, come accennato, le tre MGU sulle quali Audi è dovuta intervenire profondamente, dato che affrontare il deserto comporta peculiarità ambientali e sollecitazioni radicalmente differenti rispetto a un circuito cittadino. Ciononostante, l’esperienza maturata con le monoposto e il know-how in merito all’elettrificazione della trazione integrale quattro, derivante dalle vittoriose partecipazioni al Mondiale endurance, hanno consentito di partire da una base già molto competitiva. Tanto le MGU quanto il motore TFSI richiedono un circuito di raffreddamento dedicato. Ciò significa che in vettura vi sono ben sei sistemi di gestione termica, considerando anche l’intercooler e il condizionamento dell’abitacolo. Non meno complessi i software adottati e i sistemi elettrici ed elettronici, tanto da richiedere due unità di controllo centrali e circa quattro chilometri di cavi in vettura, senza contare gli elementi del sistema ad alta tensione. Sebbene la Dakar si sviluppi prevalentemente in ambito desertico, il powertrain è schermato dall’acqua, specie in caso di guado. E qualora si sviluppi un incendio, il sistema d’estinzione si avvale di un agente elettricamente inerte.

Il progetto Audi RS Q e-tron è stato realizzato in tempi record, circa 12 mesi, e rappresenta la massima espressione del claim Vorsprung durch Technik (All’avanguardia della tecnica). Tra la prima accensione della vettura, avvenuta il 30 giugno 2021 presso il Competence Center Audi Motorsport di Neuburg an der Donau, e il prologo della Dakar, previsto l’1 gennaio 2022 a Ha’il, in Arabia Saudita, intercorrono solo 6 mesi.

Dopo i test in Germania e Spagna, il Team si è diretto verso il caldo del Marocco, affrontando il deserto e le dune in due sessioni di lavoro. Nella corsa contro il tempo e contro i ritardi nella fornitura dei singoli componenti dovuti alla pandemia, la squadra ha sviluppato un programma estremamente intenso. Le tre squadre di piloti hanno testato il prototipo con il numero di telaio 103 per un totale di oltre 2.500 chilometri attraverso i terreni più sfidanti.

A garantire una solida esperienza dakariana c’è il team Q Motorsport, che cura lo sviluppo e la gestione del prototipo elettrico in collaborazione con Audi Sport. Q Motorsport è stata fondata da Sven Quandt e dai figli Thomas e Tobias Quandt. In qualità di pilota, Sven Quandt ha vinto nel 1998 la Marathon Cup in categoria T1. Nello stesso anno, il suo team GECO Raid ha conquistato le prime tre posizioni alla Parigi-Dakar, sempre in Classe T1. Dal novembre 2002 alla fine del 2004, Quandt è stato direttore sportivo di Mitsubishi Motors. Parallelamente, ha fondato il Team X-raid, che ha festeggiato cinque vittorie alla Dakar e ha vinto per undici volte la Coppa del Mondo rally raid FIA.

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