Il Rally Valli Ossolane spiegato da uno dei protagonisti più attesi: Fabrizio Margaroli

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Fabrizio Margaroli che sulle strade amiche ha trionfato due volte, ci racconta il Rally Valli Ossolane

Rally Valli Ossolane

 Il programma del 56esimo Rally Valli Ossolane che si correrà sabato 12 e domenica 13 dicembre è cambiato ma non per questo c’è chi lo prende sottogamba. Tre passaggi sulla Crodo – di cui uno al sabato – e due sulla Cannobina spostano poco i giudizi su una gara comunque difficile specie in questo periodo dell’anno. Lo sanno bene gli organizzatori della New Turbomark così come i concorrenti.

La prova della Cannobina, in modo particolare, è temuta dai piloti locali quanto dai “forestieri”: lunga ed insidiosa sarà sicuramente selettiva.

“La gara si gioca lì anche se ci si passerà solo due volte – sentenzia Fabrizio Margaroli, pilota di Domodossola. Lui è un esperto conoscitore delle prove speciali ossolane: oltre ad avervi sempre partecipato da che la patente glielo ha permesso, si è pure tolto lo sfizio di vincerlo per due volte: nel 2010 su Peugeot 207 S2000 e nel 2018 su Skoda Fabia R5, stessa vettura, quest’ultima, che utilizzerà anche nell’imminente edizione.

“Sono davvero curioso di capire come sarà questo Valli Ossolane; sono affascinato dal correrlo in questa stagione e lo dico al netto dei risultati: non so come mi comporterò su un fondo viscido e scivoloso ma di sicuro sarà una corsa entusiasmante: direi quasi d’altri tempi”.

Il meteo, le temperature rigide e la luce del giorno sono elementi che potranno condizionare la gara ma anche renderla più suggestiva: “Siamo abituati ad affrontare queste strade d’estate ma ora cambiano tutti i nostri riferimenti; sia l’illuminazione della strada che il suo fondo saranno sostanzialmente diversi e passarci sopra in prova speciale sarà certamente adrenalinico. Se ci sarà una speciale selettiva quella sarà certamente la Cannobina”.

Non ha dubbi il pilota ossolano che nonostante guidi tutti i giorni per la provincia – di professione è autotrasportatore – non ha problemi ad ammettere che “non passo su quella strada dal rally dello scorso anno. Sebbene non lontana da casa è una strada che non si conosce bene; sarà difficile da interpretare perché ci sono dei tratti “chiusi” nel sottobosco che potranno essere anche ghiacciati visto che rimanevano viscidi già in estate: un bel rebus”.

Lo stage sarà più corto rispetto a quello proposto dalla New Turbomark nel 2019: “si parte dopo e si arriva prima anche se comunque saranno ben 14 chilometri – prosegue nella sua descrizione il “Marga”. La scelta delle gomme in Cannobina sarà difficile ma fondamentale per puntare al successo; saranno gli stessi pneumatici che si dovranno usare prima sulla Crodo che per caratteristiche potrebbe essere più asciutta in quanto esposta maggiormente, specie nel secondo giro della domenica. La speciale della Cannobina è veloce e stretta ed il fatto che sia pressoché tutta in salita induce psicologicamente i piloti ad andare più forte rispetto alla discesa: si oserà di più ma attenzione: le insidie si nascondono dietro ogni curva. Non vedo l’ora di fare questa speciale perché si avvicina al concetto assoluto di rally: affrontare il più forte possibile su un tratto di strada in qualsiasi condizione essa sia”.

La R5 saranno le auto da battere perché turbo, perché potenti e perché a trazione integrale. Ma secondo Margalori non c’è un modello favorito rispetto agli altri.

“Ai nostri livelli no. Dire se sia meglio la Fabia o la Polo, la Fiesta o la Hyundai non è possibile. Dico però che sarà fondamentale avere una vettura con la quale avere grande feeling proprio per le mutevoli condizioni tra un pezzo di prova e l’altro. Quindi il mio consiglio ai piloti è: non fate esperimenti nel provare questo o quel modello se per voi è nuovo. Usate un’auto con la quale avete confidenza e alla quale date del tu”. Parola di Fabrizio Margaroli.

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