La Regione Siciliana “blinda” la Targa Florio: apposto il vincolo culturale

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La svolta dopo la proposta di acquisto del marchio Targa FLorio da parte di Aci Italia

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L’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana con proprio decreto ha apposto il vincolo culturale al marchio “Targa Florio“, dichiarandolo – unitamente alle testimonianze materiali costituite da ventidue targhe premio in bronzo e trecento fotografie storiche depositate presso l’Aci di Palermo – bene di interesse culturale particolarmente importante.

La Targa Florio, proprio per l’alto valore storico riconosciuto, dal 26 giugno 2009 è già iscritta nel registro delle Eredità immateriali della Regione siciliana. Un risultato raggiunto in tempi celeri e in assenza di precedenti a livello nazionale, che ha potuto contare sull’azione rapida e coordinata della Sovrintendente di Palermo, Lina Bellanca, della Direttrice del Centro Regionale Catalogo, Selima Giuliano e del loro staff.

“Il marchio Targa Florio appartiene alla Sicilia – ha detto l’assessore Alberto Samonà – ed è profondamente radicato nella memoria di tutti, tanto da essere diventato elemento fortemente identitario dell’Isola. Il Brand Targa Florio rimane in Sicilia. Questa la rassicurazione che posso dare a tutti, dopo che l’assessorato regionale dei beni Culturali e dell’identità Siciliana ha apposto il vincolo di interesse culturale, che al momento rimane unico nel suo genere in Italia. Da oggi e per il futuro, quindi, l’uso del marchio Targa Florio rimarrà strettamente connesso al territorio siciliano, subordinando eventuali utilizzazioni alla portata culturale e storico-sportiva del suo prestigioso nome. Un provvedimento importante che il Governo Musumeci ha ritenuto di dover assumere proprio per sottolineare come il marchio Targa Florio sia connesso inscindibilmente alla Sicilia“.

Il brand e i beni materiali ad esso collegati saranno, pertanto, sottoposti a precise prescrizioni che ne vincoleranno l’uso. Per quanto riguarda le manifestazioni sportive denominate “Targa Florio” queste dovranno essere disputate esclusivamente sul territorio siciliano sotto l’egida organizzativa dell’Automobile Club Palermo. Possibili gare sul territorio nazionale e/o estero potranno essere consentite solamente dietro autorizzazione del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e, in ogni caso, essere presentate come “Tributo alla Targa Florio“, quale forma esclusivamente celebrativa della storica gara. L’assessorato dei Beni Culturali vigilerà anche sugli aspetti relativi all’utilizzazione commerciale del brand Targa Florio: il marchio, infatti, potrà essere utilizzato solo se le iniziative saranno coerenti e compatibili con il valore culturale del marchio.

Per quanto riguarda il patrimonio costituito dalle targhe premio originali e dalle 300 fotografie storiche queste vengono considerate un unicum indivisibile che l’Aci Palermo dovrà inventariare e custodire presso la propria sede di Palermo, adottando tutte le misure necessarie a garantirne la tutela e la conservazione.

Per Sergio Alessandro, dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, che ha firmato il decreto: “Tutelare la manifestazione automobilistica e motociclistica è stato un atto di amore verso la Sicilia. La Targa Florio, evento sportivo di punta nella Palermo degli anni Venti ha rappresentato l’aspirazione al successo e alla dimensione internazionale di una borghesia locale in ascesa. É per questo che, in considerazione del valore storico e simbolico, la Targa è stata dichiarata patrimonio storico-culturale della Regione siciliana unitamente ai circuiti storici piccolo (72 chilometri), medio (108 chilometri) e grande (148 chilometri) ed alle antiche tribune di Floriopoli, quale riconoscimento per il contributo dato alla positiva diffusione dell’immagine della Sicilia nel mondo”. La prima edizione della Targa Florio si è svolta il 6 maggio 1906 e si deve alla grande intuizione di Vincenzo Florio che realizzò proprio sul circuito delle Madonie, dove tutt’oggi è ancora disputata, una gara a dir poco leggendaria, legando per sempre il nome della storica gara ai luoghi.

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