Intervista a Lino Acco dopo l’incendio al 16° Rally di Scorzè

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Lino Acco

È un fiume in piena Lino Acco, dopo l’episodio che lo ha visto spiacevolmente coinvolto all’ultimo Rally di Sorzè insieme alla navigatrice Serena Annapaola.

Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e da subito ci ha colpito la sua tranquillità nel raccontare l’accaduto, l’incendio della sua Peugeot 208T16, durante la PS3 Fassinaro al 16° Rally di Scorzè, a poco più di quattro chilometri dallo start. Una vicenda poco piacevole, che per fortuna non ha avuto conseguenze per l’equipaggio, composto dallo stesso Lino Acco al volante e dalla fidata navigatrice Serena Annapaola.

Lino Acco, che non è di certo l’ultimo arrivato nel mondo dei rally, corre da quarant’anni e la sua esperienza e freddezza, gli ha permesso di gestire al meglio l’accaduto. Ma cosa è successo? A raccontarcelo è proprio il diretto interessato.

“Eravamo da poco partiti nella PS3 Fassinaro – ci racconta Lino Acco – quando prima dell’ingresso in una chicane fatta di rotoballe, la nostra Peugeot si è ammutolita. Passata la barriera, ci siamo accostati e non appena ho tentato di riavviare la vettura, sono divampate le fiamme dal vano motore. Abbiamo subito avviato la procedura per spegnere le fiamme, azionando l’estintore presente in auto e subito dopo, prendendo il brandeggiabile, ma con scarsi risultati”.

“Gli estintori presenti in macchina – continua Acco – non sono bastati per domare le fiamme. Nella sfortuna, ho avuto la fortuna di arrestare la macchina, proprio davanti ad una azienda di proprietà di un parente di Scattolin, un loro parente mi è subito venuto in soccorso, mettendomi a disposizione gli estintori dell’azienda presenti per puro caso in giardino, perché erano stati caricati venerdì e dovevano ancora essere piazzati all’interno. Non sono bastati i sei estintori ed abbiamo concluso le operazioni di spegnimento con il tubo dell’acqua. Al di là del danno economico, non da poco, a mente fredda rifletto su quello che sarebbe potuto succedere in circostanze differenti, se al posto di fermarmi in modo autonomo, avessimo avuto un incidente e fossimo rimasti bloccati in auto”.

Lino Acco, fa riferimento al ritardo dei soccorsi, secondo il driver, qualcosa non ha funzionato.

“I commissari delle postazioni vicine, sono prontamente arrivati per soccorrermi, ma la gara a mio parere – aggiunge ancora Lino Acco – doveva essere sospesa, per permettere alla squadra di decarcerazione di raggiungerci, così come da richiesta dei commissari presenti alla postazione in cui ci siamo fermati, e che hanno partecipato insieme a me e ad alcuni presenti, alle operazioni di spegnimento dell’incendio. Con la macchina ferma a bordo strada, con le fiamme alte due metri, non è stato facile avere la meglio su di esse. Le vetture che ogni minuto ci sfrecciavano accanto, hanno reso le operazioni ancora più complesse”.

“Se non mi fossi fermato proprio in quel punto? La mia macchina sarebbe andata completamente distrutta?” – si chiede Lino – “Sono da sempre molto attento alla sicurezza, sia nei rally, che nella vita di tutti i giorni. Si fa tanto per aumentare la sicurezza di noi piloti e non solo, ma per quanto riguarda gli incendi, siamo ancora troppo indietro. Desidero fa un ringraziamento speciale – ha concluso il pilota – al parente di Scattolin che mi ha prontamente soccorso e che mi ha messo a disposizione estintori ed acqua ed i commissari della postazione”.

Lino Acco, nella lunga chiaccherata, ha fatto chiaramente intendere che non ha intenzione di rimanere con questi dubbi e che non si arrenderà per avere le giuste risposte nelle sedi opportune.

Noi di Rally Time, così come i tanti appassionati che ci seguono, gli auguriamo di tornare presto in gara! Potete rileggere l’articolo in cui raccontavamo l’accaduto a questo LINK

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